Ad una settimana dal rientro delle rappresentative italiane che hanno giocato il 27 e 28 luglio l’Europeo di Beach Rugby, abbiamo scambiato quattro chiacchiere con alcuni dei protagonisti della squadra femminile.
Tra le atlete a vestire di azzurro c’erano infatti tre Valsugirls: Elena Vitadello, Beatrice Veronese e Silvia Folli, guidate dall’allenatore Nicola Bezzati e coordinate da Roberta Giraudo. Tornano con la medaglia d’argento conquistata al Beach Sports Center Dynamo nella capitale russa, dopo aver perso in finale 2-1 contro le padrone di casa Russe.
Parla Elena Vitadello, ala delle Valsugirls dalla grande esperienza e velocità dell’Europeo di Beach Rugby come di un un’esperienza nuova per lei:
“È stato tanto bello quanto intenso. Fisicamente, infatti, non sono abituata a giocare sulla sabbia e mentalmente mi sono dovuta abituare velocemente a nuove regole, a nuovi spazi e campi. Avere Bez come allenatore mi ha aiutato in questo mondo nuovo perché so come agisce ed è stato più facile adattarmi. È stato bellissimo avere avuto la possibilità di giocare e di conoscere con ragazze nuove o con ragazze con cui ho giocato contro tutto l’anno. Si è creato un bellissimo gruppo tra le squadre maschile e femminile, e questo affiatamento ha avuto i suoi in campo.“
Era infatti propio Nicola Bezzati, l’allenatore delle Valsugirls, a guidare la squadra in terra russa, svolgendo un lavoro egregio a quanto detto dalle ragazze: “Abbiamo lavorato seriamente, curando tutti i dettagli e faticando molto durante le sessioni di allenamento e fitness per arrivare preparate al nostro obiettivo. Purtroppo non è andata come speravamo, ma siamo consapevoli di aver dato il massimo. Un grazie particolare a Nicola (Bez) che nonostante fosse alla prima esperienza ci ha guidato e trainato come solo un vero allenatore riesce a fare; penso che buona parte del risultato sia merito suo.” Continua infatti Silvia Folli, atleta fondamentale della squadra femminile del Valsugana.
È della stessa opinione infatti l’allenatore Nicola Bezzati, che commenta così l’esperienza: “Torno molto convito da questa esperienza di questo Europeo a Mosca, provare altre situazioni diverse dallo standard abituale del rugby a 15 ti porta ad aprire la mente, sia a livello sportivo che nella conoscenza di altri staff e altre atlete. Sono personalmente soddisfatto del lavoro fatto, anche se è costata molta fatica psicofisica. Ringrazio tutto lo staff, da Zeno Zanadrea a Roberta Giraudo per la possibilità che mi è stata data per la gestione del raduno a carole e a Mosca. Sono stato ricambiato di grande affetto e professionalità da parte di tutto il gruppo, e il secondo posto è un risultato molto soddisfacente a livello sportivo.”
Ad accompagnare le ragazze a Mosca era presente Roberta Giraudo, allenatrice del settore giovanile femminile delle Valsugana, che dichiara: “Torno da questo europeo piena di entusiasmo. Le ragazze sono state fantastiche sia nell’atteggiamento che nella serietà durante gli allenamenti a Caorle e anche nelle partite. Devo fare i complimenti a nicola perchè è riuscito ad entrare nel gruppo con il suo carisma e le sue capacità tecniche di alto livello. Le ragazze si sono sentite molto più sicure e seguite e questo ha fatto la differenza. Questo europeo ci ha dato molto a livello emotivo e si sono creati dei legami tra tecnici, ragazze e ragazzi molto forti!“
Alla fine di quest’avventura, è evidente come la complicità all’interno della squadra sia stata fondamentale. Unione che Beatrice Veronese, flanker delle Valsugirls commenta così: “È stata una bella esperienza, diversa da quello a cui siamo abituate a vivere nel campionato a 15. È servito molto cambiare e uscire dai nostri ruoli per fare un salto in più. Confrontarsi con altre squadre a altre realtà, l’organizzazione e il gruppo hanno reso questa esperienza incredibile sia a livello umano che a livello rugbistico.”
“Il primo aggettivo che mi viene in mente è fantastico. “ continua Silvia Folli “Un’esperienza unica con un gruppo bellissimo, mi sono sentita a casa come se fossimo una grande famiglia, si sono creati dei legami molto forti non solo tra noi ragazze ma anche tra i membri dello staff.Vorrei sottolineare che nonostante io non conoscessi molto le mie compagne di squadra e non avessimo mai giocato insieme a beach, il gruppo è stato il punto forte di questa avventura. Nessuna si sentiva meglio delle altre, non c’era rivalità tra di noi, tutte eravamo sullo stesso piano e ognuna ha messo in campo la propria qualità migliore, creando così un gruppo coeso e la possibilità di fidarsi reciprocamente.Quindi concluderei con un grazie enorme a tutte le persone che hanno partecipato e reso possibile questa esperienza.”