• ISCRIZIONE
    • Il Valsugana Rugby Padova ha in convenzione con il Comune di Padova la gestione degli impianti sportivi di Altichiero, attualmente costituiti da due campi da rugby regolamentari e un campo di minori dimensioni, tutti in manto erboso e tutti illuminati.

      Le infrastrutture che servono i campi da gioco si sviluppano lungo due edifici e comprendono otto spogliatoi, cinque magazzini, una palestra attrezzata, un ambulatorio medico, due segreterie, un ufficio, una sala riunioni, un’ampia club house con bar e cucina, una grill area esterna. Gli impianti restano aperti tutto l’anno e, durante la stagione sportiva, sono utilizzati sette giorni su sette, grazie all’impegno dei nostri volontari, che ne garantiscono il funzionamento e la manutenzione.

      Vi si accede da via Querini, che conduce a un comodo parcheggio illuminato, riservato al rugby e incluso nell’area di nostra esclusiva pertinenza.

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Il Valsu e le elezioni federali, alcune considerazioni

Le seguenti note costituiscono spunti di riflessione che il Valsugana Rugby Padova e il Valsugana Rugby Junior Padova intendono offrire al movimento rugbistico italiano in vista delle prossime elezioni federali. Le nostre riflessioni sono il risultato di un’attenta valutazione operata alla luce del progetto formativo che perseguiamo da tempo e che punta alla qualità. Sono aperte, ovviamente, al contributo di tutti coloro che operano con lo stesso obiettivo, cioè lo sviluppo del movimento di base.

 

  • Pubblicazione tempestiva dei bilanci federali, consuntivi e preventivi, con spiegazione delle scelte effettuate per ogni singolo capitolo, come avviene per le altre Unions (es. RFU, FFR, IRFU ecc.).
  • Chiarire la missione dei Comitati Regionali e ottimizzare la loro gestione finanziaria.
  • Diversa distribuzione delle risorse federali, con maggiori contributi per il lavoro di qualità nel territorio (club), in modo da ampliare la base per successive selezioni. Sostegno tecnico e riconoscimento economico per il lavoro di qualità svolto nei club, con monitoraggio basato su parametri oggettivi.
  • Migliorare i contributi per l’impiantistica (campi, illuminazione, infrastrutture). Valutare gli obiettivi programmati e i finanziamenti previsti per premiare solo chi realizza effettivamente i progetti finanziati.
  • Lasciare ai club tutta la formazione degli atleti fino all’Under 17, con risparmio di costi ed evitando così di escludere dai progetti federali i giocatori che, per varie ragioni, non entrano nelle attuali Accademie.
  • Investire maggiormente nella formazione dei tecnici che operano nei club, con la supervisione dei Comitati Regionali.
  • Più tecnici federali a disposizione dei club, con monitoraggio anche dell’attività di minirugby.
  • Organizzazione di scambi tecnici con realtà europee di alto livello, favorendo la partecipazione di tecnici dei club, oltre a quelli federali.
  • Ripristino del campionato Under 18, per riempire il gap attuale fra Under 16 e Under 20. Ovvero Under 17 se, come auspichiamo, si ritorna alle categorie dispari.
  • Favorire la creazione di GDA (gruppi di acquisto) a livello provinciale per l’acquisto di materiale tecnico.

APPENDICE TECNICA

  • Stesura di un programma tecnico nazionale per il minirugby, con produzione di materiale illustrativo da consegnare durante il primo momento agli aspiranti educatori, insieme ai principi e alle metodologie di allenamento da perseguire, e pubblicazione di questi contenuti su un sito web pubblico.
  • Allineare l’organizzazione delle categorie giovanili agli standard dei paesi europei rugbisticamente più avanzati (Under 7, 9, 11, 13, 15…).
  • Valutare l’introduzione del parametro peso, oltre al parametro età, per la suddivisione dei ragazzini nelle varie categorie.
  • Introdurre il gioco al piede a partire dall’Under 9.
  • Revisione dei calendari delle attività agonistiche giovanili, per sfruttare maggiormente il periodo primaverile ed estivo, e inserire più lunghe pause nel periodo invernale (dicembre-febbraio). Durante l’inverno si potrebbero proporre ai club attività diversificate in palestra, scambi interdisciplinari con altri sport individuali o collettivi (nuoto, atletica, ginnastica, basket, pallamano, arti marziali ecc.), e momenti di formazione per educatori e dirigenti.
  • Stesura di un piano per l’introduzione massiva del touch e del tag rugby nelle scuole primarie e secondarie di primo grado (elementari e medie), favorendo la nascita di squadre scolastiche sotto la supervisione della FIR e dei club.
  • Favorire la diffusione del rugby seven (sport olimpico) con iniziative che coinvolgano le categorie a partire dall’Under 13.

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